venerdì 6 marzo 2009

L'inizio di una nuova era (?)

Pietro Verri nel 1764 fonda Il Caffè.
All'intellettuale illuminista che ha ormai trovato una sua collocazione politica al seguito del sovrano illuminato, il giornale serve a stabilire un contatto agile ed efficace con quell'opinione pubblica sempre più attiva e con quei gruppi di pressione organizzata sufficientemente forti per avanzare le proprie istanze.
Il Caffè nasce nel periodo in cui le botteghe di caffè si sviluppano rapidamente in Inghilterra in seguito alla diffusione dell'uso della bevanda, alla quale venivano attribuite grandi virtù salutari.
I locali nei quali si serve il caffè segnano la fine della taverna, tra "il tramonto della civiltà del vino, fatta di deliri, ebbrezze, invasamenti e l'inizio della civiltà del caffè, fatta di riflessione, meditazione, chiarezza di idee".
La caffetteria diventa un luogo di incontro e di discussione, una specie di luogo reale-ideale dove si possono creare quelle condizioni adatte a far nascere i periodici con la partecipazione attiva (con la discussione) e passiva (con la lettura) dei lettori.
Il programma della rivista si fonda sulla pluralità degli argomenti e sulla partecipazione di un pubblico di lettori molto vario che riesce, nello spazio del caffè a realizzare una nuova forma di socialità che nasce dall'incontro di uomini e di ceti diversi.

Wikipedia


Noi, nel 2009, un po' per il gusto della tradizione, un po' per necessità e parte per diletto, abbiamo deciso di fondare questo spazio, simbolo della libertà di espressione e della cultura. Dalla letteratura all'arte, dalla società al malessere interiore, vorrei che questo spazio rispecchiasse quella parte di mondo incontaminata dalla corruzione e dai disastri culturali cui ci ritroviamo ad assistere. Sentitevi liberi di scrivere ciò che pensate. Magari daremo a queste vite la possibilità di migliorare un po'.

Valeria

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