venerdì 28 aprile 2017

Un caffè freddo

Come il buon Tony Vice mi fa notare, questo blog risulta essere un po' caduto in disuso. Il Nuovo Caffè nacque con l'intento di far riflettere, sorridere e riflettere nuovamente sul mondo che cambia, sulle nostre vecchie/nuove abitudini, sui fatti di costume che caratterizzano l'epoca in cui abbiamo la fortuna di abitare questo angolo di universo. Il tempo è tiranno, le priorità cambiano e un bel blog lascia il posto ai post impolverati e datati, presenti solo nelle ricerche di chi spera di trovare le cialde per la Mokona o qualche paio di tette, così, a gradire.
Spinta dal rimorso, mi sono rituffata davanti al pc ad aggiornare questo spazio a futura memoria dei navigatori della rete degli anni 2020. Stiamo vivendo un periodo burrascoso, non c'è che dire. L'America di Trump rifiuta di fare i conti con la crisi dei valori e degli ideali di vittoria sul resto del mondo al grido di Make America Great Again, un dittatore nordcoreano non ci sta a farsi mettere in ombra dal parrucchino più biondo degli Usa e prepara i missili nucleari per l'imminente attacco e dalla Siria si procede a spandere gas tossici nell'aria per avvelenare civili, per la maggior parte bambini. L'Italia ha un Presidente del Consiglio di un carisma che a confronto Gianni Letta è il Roberto Da Crema del nuovo millennio e ci prepariamo a nuove ondate di sbarchi sulle nostre coste, tra un'indagine di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina alle ONG e le dimissioni dei politici da nord a sud, da destra a sinistra (5 stelle inclusi) per associazione a delinquere e infiltrazione mafiosa. Intanto la gente continua a morire schiacciata dai ponti, dalle valanghe negli hotel, dai camion che asfaltano i ciclisti, dal mare agitato e dalla miseria.
Chi sono io per lamentarmi di tutto questo? Una persona come tante che si informa (e neanche con molta assiduità) e vive sulla pelle il disagio di quei falsi buonisti, dei IO NON SONO RAZZISTA PERÒ, di quelli che piuttosto che dire ciò che pensano si nascondono dietro i movimenti, le fazioni e poi alla fine una vera opinione non ce l'hanno.
Quindi arriviamo a qualcosa che più di tutto scatena la mia intolleranza e incide negativamente in questo particolare periodo della mia esistenza: le idiozie sui social network. Stiamo parlando di Padre Pio glitterati, di Tweety che augurano la buonanotte, di angioletti felici che è finalmente primavera e di caffè che fumano sulle bacheche dopo pranzo. Ragazzi miei, è un'invasione di stronzate. Ho un profilo promozionale che sto utilizzando solo per il mio libro e vi assicuro che non se ne esce. Esistono persone che augurano la Buonanotte con una luna sul mare e si incazzano se qualcuno non gli risponde.

Devo dire che già non avevo molte speranze nell'evoluzione umana, ma direi che a questo punto siamo arrivati proprio alla frutta. Anzi, al caffè. Freddo.

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