mercoledì 24 ottobre 2012

Datti al giardinaggio dei Fiori del Male

Il Veleno - Charles Baudelaire

Il vino sa rivestire gli antri più sordidi
d'un lusso miracoloso,
e innalzare una fila di favolosi portici nell'oro
del suo vapore rosso
come un sole al tramonto
in un cielo nuvoloso.

L'oppio ingrandisce ciò che non ha limiti,
prolunga lo sconfinato,
approfondisce il tempo,scava la voluttà,
e di piacere neri e torvi riempie l'anima
oltre la sua capacità.

Tutto ciò non vale il veleno
che distillano i tuoi occhi verdi,
laghi in cui si vede la capovolta
tremare l'anima...
I miei sogni in folla vengono
a dissetarsi a quegli abissi amari.

Tutto ciò non vale il terribile prodigio
della tua saliva che morde
che la mia anima immerge nell'oblio senza rimorsi,
e al carro della vertigine la fa rotolare
sfinita alle sponde della morte

martedì 23 ottobre 2012

Accetta il consiglio

Poiché viviamo nell'era del paradosso dove tutti sono cosmopoliti e nessuno si è mai mosso da casa propria, tutti saggi e nessuna consapevolezza di se stessi, tutti bravi a dare consigli ma nessuno a farne buon uso, colgo l'occasione per citare alcune massime del pensiero moderno.
 

Questa è la versione riarrangiata da Linus del monologo:


Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent’anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.
Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un’equazione algebrica.
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.
Fa’ una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!
Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.
Lavati i denti.
Non perdere tempo con l’invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.
Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa…
Conserva tutte le vecchie lettere d’amore,
butta i vecchi estratti-conto.
Rilassati!
Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.
Prendi molto calcio.
Sii gentile con le tue ginocchia,
quando saranno partite ti mancheranno.
Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant’anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,
ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,
come quelle di chiunque altro.
Goditi il tuo corpo,
usalo in tutti i modi che puoi,
senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E’ il più grande strumento che potrai mai avere.
Balla!
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.
Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza:
ti faranno solo sentire orrendo.
Cerca di conoscere i tuoi genitori,
non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli,
sono il miglior legame con il passato
e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.
Renditi conto che gli amici vanno e vengono,
ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita,
perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.
Vivi a New York per un po’, ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po’, ma lasciala prima che ti rammollisca.
Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant’anni, sembreranno di un ottantacinquenne.
Sii cauto nell’accettare consigli,
ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte
e riciclarlo per più di quel che valga.
Ma accetta il consiglio… per questa volta.

Questa è invece la versione di Max Pezzali:

Ricordati chi sei
ricordati da dove vieni
ricorda il tuo passato senza subirlo mai
guarda le foto dei tuoi nonni guardagli le mani
ricorda bene quello che vedrai
poi impara tutte le lingue che puoi
senza mai scordarti di quelle che sai
non buttare niente che domani lo ritroverai troverai troverai
sostieni le tue opinioni senza giudicare
e se vorrai cambiare idea la cambierai
in ogni viaggio trovati una storia da imparare
poi quando torni la racconterai
ogni tanto buttati a caso in un bar
siediti ad un tavolo in penombra
e ascolta che cosa dicon le persone chissà chi lo sa chi lo sa
credi nell'amicizia vera non ne dubitare
specie nel giorno in cui qualcuno la tradirà
comprati un disco a caso che non volevi comprare
c'è una canzone che ti piacerà
rischia sempre ma non scommettere mai
non ti vergognare di quello che hai
fatti i complimenti ma quando te li meriti dai che lo sai che lo sai
e poi fai come ti pare
alla fine sai com'è
quello che potrai incontrare
appartiene solo a te
e purtroppo qualche errore
vedrai che ci scapperà
ma che cosa ci vuoi fare
certe volte capita

Ed ora, se permettete, ecco la mia:

Vuoi campare felice fino a 100 anni? Fatti i cazzi tuoi.
Non sputare nel piatto in cui stai mangiando.
Non sputare nel piatto in cui hai mangiato, perché quando l'hai mangiato t'è piaciuto.
Se senti un peso nello stomaco prendi un lassativo.
Ricordati di spegnere il gas.
Controlla di avere le chiavi di casa prima di chiudere la porta.
Comprati una gallina e dormici insieme.
Prendi la vita con più Montana.
Quando nessuno ascolta la tua voce, rutta più forte che puoi. Qualcuno si girerà.
Ma soprattutto NON ROMPERE I COGLIONI.

Entusiasmo

L'entusiasmo è un sentimento talmente difficile da raggiungere che talvolta appare quasi fatuo. L'entusiasmo può essere la causa della buona riuscita di un progetto e la sua mancanza può compromettere la buona riuscita dello stesso progetto. L'entusiasmo è un fattore rilevante. L'entusiasmo ci permette di non curarci degli ostacoli lungo il cammino. L'entusiasmo può offuscarci la strada dissestata che stiamo percorrendo, quasi come la nebbia che alberga sui campi al tramonto. L'entusiasmo rende le cose più luminose e più opache allo stesso tempo. Ho fatto un viaggio con il mio ragazzo. Siamo stati in un posto che ormai conosco come le mie tasche, abbiamo mangiato negli stessi posti dove sono andata a mangiare mille volte, visto cose che ho osservato e scrutato altre diecimila. Non avevo nessuna voglia di partire, né volevo che lui venisse con me, ma mi sono lasciata convincere. E' patetico, mi sono detta. Che senso ha continuare a fare da cicerone in questo posto come se fosse la prima volta? Dire cose, fare cose, farti conoscere persone e posti... non sarà un flashback? Le foto sono le stesse, i monumenti sempre uguali. Eppure ci sono delle sottilissime differenze. Quasi impercettibili. Una lunga serie di particolari che cambiano il senso all'esperienza. Particolari che non si vedono nelle foto, che non si sentono nelle registrazioni, ma che restano. Particolari che permettono di ricordare Questa volta come Altra da tutte le volte precedenti. Espressioni del volto, sguardi, emozioni. Le persone sempre le stesse. Le emozioni no. Non è stato un tuffo nel passato. Non è stato un ritorno alle origini. E' stato strano. E' stato osservare le cose da un'altra prospettiva, dal lato di chi non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare. E' stato entusiasmante ripercorrere le strade di sempre. Non voglio cadere in inutili banalità, ho visto la realtà con gli occhi di chi aveva voglia di stare bene. Ho incontrato la mia professoressa di filosofia. Mi è venuta voglia di abbracciarla ma per pudore o per imbarazzo non l'ho fatto. Il suo sguardo mi ha riportato al quarto anno del liceo, quando spiegava la dottrina di Tommaso D'Aquino:
Nessuna facoltà organica, infatti, spiega Tommaso, conosce la realtà in quanto tale – aspetto questo reso possibile dalla cognizione universale – bensì solo secondo il particolare e secondo quel certo determinato aspetto di cui è capace quello specifico organo, così come la vista permette di afferrare i colori, ma non i suoni. Proprio per questo, se l’intelletto fosse corporeo, non potrebbe cogliere tutte le nature sensibili, perché coglierebbe soltanto quelle a lui simili. Se indossassi degli occhiali le cui lenti fossero gialle, vedrei tutte le cose sotto una gradazione di giallo. Per farmi vedere tutte le cose secondo tutti i colori, gli occhiali devono avere le lenti trasparenti: solo ciò che non è già colorato può ricevere tutti colori per come sono in se stessi. Analogamente, l'intelletto può possedere tutte le specie delle cose materiali solo se in sé è estraneo alle nature materiali che è atto a conoscere. In tal senso, l’intelletto non può che essere una potenza incorporea e immateriale.
Ho riflettuto a lungo su queste parole ed ho realizzato che l'entusiasmo è una sfumatura di un paio d'occhiali comodi. Di quelli con le lenti transition, che ti fanno vedere meglio in ogni condizione. E, nonostante la realtà sia sempre peggio di come appare, talvolta è bello ingannarsi in un'illusione ottica.

giovedì 11 ottobre 2012

domenica 7 ottobre 2012

Parole sante



Userò, come mio solito, le parole di qualcun altro. Chi deve intendere intendesse.

martedì 2 ottobre 2012

Culture Spontanee in Fest

L'Arci A.U.T. di Conversano ha organizzato l'evento CULTURE SPONTANEE IN FEST. Sono stata partecipante e parte dell'organizzazione e, vi posso assicurare, non sono mai stata tanto orgogliosa di aver contribuito a qualcosa come questa serata. Alle ore 01.58 c'era ancora gente che arrivava a ballare e prendere parte alla serata.


E con estremo orgoglio pubblico anche il video che mi vede protagonista. Beccatevi i Club 70!